Il Museo Archeologico di Castrovillari

Museo Archeologico di Castrovillari

Il Museo Archeologico di Castrovillari realizzato per opera del ricercatore Agostino Miglio fu costituito dal Comune nel 1957 e ubicato nell’edificio attualmente adibito a sede della locale sezione dell’Archivio di Stato; nel 1983 fu trasferito a Palazzo Gallo, prima nelle sale a piano terra e successivamente, nel 1993, nelle sale del primo piano.
Nel 2002 il Museo Archeologico viene trasferito presso il Protoconvento Francescano per opera del Gruppo Archeologico del Pollino, associazione per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, che, in occasione del suo ventennale, ne cura l’apertura presso la nuova sede il 21 dicembre 2002.
Nel 2007, in occasione dei suoi venticinque anni di attività, il Gruppo Archeologico del Pollino, con la direzione dell’Avv. Claudio Zicari, ne cura la riapertura in un nuovo allestimento costituito da più moderni e funzionali espositori, arricchito di pannelli illustrativi e supportato da un’aula didattica multimediale.

Il Museo Civico documenta il patrimonio archeologico del Territorio di Castrovillari e del suo circondario dalle epoche preistoriche fino all’alto medioevo. Vi sono custoditi reperti litici ed ossei, provenienti dalla contrada Celimarro di Castrovillari dove è stato individuato un sito risalente al Paleolitico. L’epoca preistorica è documentata, inoltre, da reperti provenienti dalle grotte sant’Angelo di Cassano Jonio che hanno restituito testimonianze anche dell’età del Bronzo. Particolarmente interessante è anche la serie di reperti provenienti dalla necropoli protostorica di Bellu Luco, località posta lungo il corso del fiume Coscile in territorio castrovillarese. Di particolare pregio è la sequenza in ordine cronologico dei reperti provenienti dal Colle della Madonna del Castello, località da cui trasse origine l’abitato castrovillarese, che attestano, come il colle fu abitato, senza soluzione di continuità, dall’epoca preistorica fino ai giorni nostri. Sono esposti, infatti, nelle vetrine dedicate al colle sono esposti strumenti in pietra di epoca preistorica, frammenti dell’eta del bronzo e del ferro, reperti di epoca greca riferibili, tra l’altro, anche a un luogo di culto, frammenti di epoca romana e pregevoli testimonianze di ceramica altomedievale.

Il Museo Civico raccoglie le tracce della frequentazione greca anche provenienti anche dai quartieri del vescovado e dallo stesso protoconvento, ove, durante i lavori di restauro furono rinvenuti, dal Gruppo archeologico del Pollino, una serie di frammenti di ceramica a rilievo e a figure rosse di fattura italiota; riferibili a tale cultura sono i corredi tombali della necropoli della contrada castrovillarese di Ferrocinto; e da questa necropoli proviene anche uno scheletro ben conservato in una teca unitamente ai piccoli vasi e a una punta di lancia che consente di identificarlo in un antico guerriero del III sec. a.C.. Il Museo Civico ben documenta anche la presenza romana del territorio di Castrovillari ove sono state individuate una serie di ville rustiche; che hanno restituito frammenti della raffinata ceramica romana detta sigillata, delicati recipienti in vetro e una serie di attrezzi agricoli in ferro e frammenti di grossi vasi per derrate alimentari attestanti un intenso sfruttamento agricolo del territorio già in epoca romana.

Tra i reperti altomedievali, spiccano, per pregio e per fattura, quelli provenienti dalla necropoli di Celimarro, dove, delle tombe scavate nella roccia, hanno restituito, tra gli altri, una fibula in bronzo raffigurante un cavallino decorato a piccoli cerchietti e una crocetta in piombo decorata a pallini, quest’ultima rinvenuta dal Gruppo Archeologico del Pollino. Nel Museo sono presenti inoltre ricche collezioni di reperti provenienti dal siti di Francavilla Marittima e Torre del Mordillo di Spezzano Albanese, dei quali sono presenti testimonianze sia del periodo indigeno che del periodo greco. Il Museo conserva, infine, quel che resta della collezione di reperti archeologici del Marchese Gallo che costituisce uno dei nuclei originari di questa interessantissima realtà museale dalla quale non può prescindere nessuno studioso, che voglia seriamente occuparsi della storia di quell’area interessantissima che va dalla Sibaritide al Pollino.

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